a colloquio con Angelo Cianciosi, CEO Mg Research
In questo secondo incontro con Angelo Cianciosi discutiamo sugli utilizzi delle tecnologie Metaverso e dell’Intelligenza Artificiale nelle ricerche di mercato e gli impegni di MG Research in questo ambito.
Come analizzato nell’articolo precedente, i potenziali sviluppi di Metaverso nei diversi settori economici, principalmente in ambito commerciale, delle imprese deve affrontare i tanti ostacoli ancora presenti – relativamente a interoperabilità tra piattaforme, regole sulla proprietà e la privacy, sviluppi ed aggiornamenti hardware e software, potenza connessiva della rete e dunque di investimenti economici. I dati di mercato mostrano comunque un atteggiamento positivo da parte delle imprese. Gli investimenti si rilevano, infatti, crescenti e progressivi non solo riguardo a Metaverso ma soprattutto a tutte le nuove connessioni correlate, AR, VR e MR, e all’espansione dell’utilizzo di asset Web3 abilitati alla blockchain. L’impressione è che le aziende stiano familiarizzando con queste nuove piattaforme, nel tentativo di approfondire il ventaglio delle reali opportunità commerciali e di miglioramento delle prestazioni di efficienza produttiva/manutentiva.
Secondo lo studio “The Corporate Hitchhiker’s Guide to the Metaverse” pubblicato da Boston Consulting Group (BCG) il mercato del Metaverso vedrà una crescita continua per arrivare a un valore compreso tra i 250 e i 400 miliardi di dollari entro il 2025.
In che modo il settore delle ricerche di mercato potrà essere investito dalle nuove tecnologie virtuali e immersive?
Le attività di ricerca di mercato si stanno arricchendo delle varie tecnologie che stanno venendo fuori e che hanno caratteriste che ampliano la dimensione virtuale e remota che avevamo sperimentato negli anni scorsi. Nello specifico, l’applicabilità delle tecnologie Metaverso nel settore delle ricerche di mercato è ancora tutto da scoprire. Però è sicuramente possibile oggi aprire a questo mondo, perché già siamo in realtà virtuali per ricerche qualitative, ampliando l’esperienzialità nonché l’analisi quantitativa e qualitativa dei dati raccolti. Ed è soprattutto per lo sviluppo di questo settore di ricerca più esperienziali e/o legate a dati comportamentali e percettivi che Metaverso potrebbe essere ancora più interessante, dato i limiti oggettivi delle attuali tecnologie e metodologie utilizzate.
Come nello specifico?
I sensori hanno delle capacità di rilevamento di segnali che al momento non avremmo potuto rilevare in nessun altro mondo all’interno di un focus group tradizionale e difficilmente anche nel caso delle attuali focus on-line. Le neuroscienze ci hanno già dato la possibilità di ampliare la “qualità” della nostra ricerca qualitativa permettendoci di leggere segnali e soprattutto di riuscire a dare un’interpretazione corretta a specifici comportamenti. Con Metaverso si può aprire un mondo molto interessante e nuovi campi di ricerca con risultati più ampi e profondi allo stesso tempo, combinando queste metodologie e aggiungendo esperienze e contesti più realistici da sottoporre ai soggetti coinvolti nell’indagine.
Il neuro marketing riguardava l’esperienza reale, le tecniche delle realtà virtuali riguardano invece l’esperienza virtuale.
Certo, ma questo ambito virtuale ha grandi potenzialità anche e, a regime, maggiore facilità organizzativa e minori costi. Possiamo utilizzare le realtà virtuali, ricostruendo gli ambienti che a noi interessano, invitando le persone a starci dentro, interagire e parlarne. Al contempo rileveremo ed interpreteremo meglio le reazioni, i commenti, i suggerimenti ed anche i comportamenti durante la rilevazione.
Quindi possiamo dire che nel mondo della ricerca qualitativa la realtà Metaverso può in realtà aiutare a fare un passo in avanti molto importante rispetto a quello che già ora è fatto con la dimensione virtuale, portando la dimensione esperienziale ad un livello più in alto. Inoltre, combinando con algoritmi di Intelligenza Artificiale o anche di sistemi esperti, potremmo fare interagire e verificare rilevazioni che arrivano da diverse fonti, per esempio da come interagisce una persona, il rapporto tra dato rilevato vocale e scritto, attraverso dei sensori neurologici, modellizzare diversi scenari e percorsi d’indagine in base ai comportamenti rilevati, anche sviluppare indagini più mirate ab origine.
Il tutto con grande rapidità.
Certo. È interessante quello che arriva dal mondo dell’Instant service ma anche in ricerche di prossimità su un mondo virtuale naturalmente. Si possono realizzare sondaggi istantanei e raccogliere dati che sono di impulso o di stimolo immediato.
Credo che la spinta possa arrivare più che dalla semplice applicazione della metodologia Metaverso, dall’integrazione dei diversi sistemi: sistemi esperti con intelligenza artificiale combinate con esperienze on line.
Come si sta muovendo Mg Research?
Come MG stiamo già sperimentando le diverse tipologie di rilevazioni di dati che possono essere più efficaci con tipo di output più utili alle aziende. Abbiamo il vantaggio di non avere ignorato la realtà virtuale come strumento e ambito di ricerca. È da lì che si parte per muoversi verso Metaverso combinato a metodologie e tecniche legate a concetti di neuro-marketing, analisi dei sentiment testuali, vocali, fisici…: il tutto rivolto a dare output e dati migliori, più precisi e impattanti per quelle aziende che vorranno investimenti su nuovi sviluppi nuovi prodotti, nuove comunicazioni, nuovi modi di fare negozi o punti vendita; ovviamente individuando progetti strategici su area di distribuzione piuttosto che su prodotti o sul marketing stesso di prodotto.
Abbiamo visto che Metaverso può essere utile per le analisi dei punti vendita, sviluppando ambienti in cui le persone possono parlare utilizzando non solo un moderatore o uno psicologo ma proprio dei sensori che riescono a far capire esattamente cosa la persona sta dicendo, sta guardando o toccando e rilevare quelli che sono gli stimoli che questi oggetti producono sulle persone. Sono fiducioso nell’applicazione dei nuovi strumenti per una qualità della ricerca che portiamo avanti.