L’inflazione cambia i comportamenti d’acquisto degli italiani: indagine Mg Research

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L’inflazione è da alcuni anni aumentata in maniera rilevante nel nostro paese, con un picco di crescita che a ottobre 2022 ha raggiunto l’11,8%. Negli ultimi mesi oscilla tra il 6,4% e il 5,4%.

Gli italiani hanno percepito l’aumento dei prezzi nei diversi settori e ciò ha modificato in maniera decisiva, anche se differente per i diversi target, il proprio comportamento d’acquisto dei beni.

L’indagine è stata realizzata da Mg Research su un campione rappresentativo della popolazione italiana tramite questionari auto compilati con tecnica CAWI (Computer Assisted Web Interview) su panel proprietario di MG Research di 1.000 intervistati.

L’indagine rileva un comportamento molto razionale e ragionevole degli italiani sui temi dell’acquisto e del risparmio.

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La grande maggioranza degli intervistati ha infatti dovuto ridurre i propri consumi a causa dell’inflazione, che ha avuto effetti più o meno significativi sulla finanzia famigliare.

Vediamo come.

Beni prima necessità
Partiamo proprio dai beni di prima necessità: per metà circa degli intervistati nulla è cambiato, ma per l’altra metà invece c’è stata una significativa contrazione d’acquisto e un’accresciuta attenzione alle promozioni e offerte speciali.

Beni prioritari
Nel settore dei beni prioritari – tecnologia, viaggi, cultura in generale – la riduzione è più drastica: perché i tre quarti del campione ha diminuito più o meno significativamente l’acquisto di beni non considerati necessari.

Alcune specifiche: sull’abbigliamento e l’elettronica

  • Sull’abbigliamento i tre quarti degli intervistati hanno cambiato il proprio comportamento di acquisto: in particolar modo nel centro Italia e nella fascia giovani tra i 18 e i 24 anni.
  • Sull’elettronica c’è una tendenza meno netta: un terzo ha rinviato l’acquisto di auto/moto; un terzo l’acquisto di elettrodomestici; un terzo i beni informatici. Dunque, rimane comunque più stabile la tendenza all’acquisto dei beni elettronici e soprattutto di quelli informatici.

Beni voluttuari
Sui beni voluttuari la riduzione di consumo è più marcata: scende il consumo delle cene ai ristoranti, delle uscite per week end, del cinema, degli aperitivi, del bar.

Desiderata
Agli intervista è stata anche posta una domanda relativa ai beni a cui non rinuncerebbero mai e vorrebbero presto riprendere ad acquistare.

Balza al primo posto i “Viaggi con amici/familiari”, seguito da:

  • pranzi o cene fuori con amici/familiari
  • libri, giornali, riviste
  • elettronica di consumo (smartphone, tablet, computer, videogiochi
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Abbiamo poi analizzato i dati considerando solo chi ha un proprio stipendio, dunque escludendo le fasce più giovani. Come prevedibile, in media il campione destina oltre la metà del proprio stipendio a cibo e bollette, il resto ripartito tra beni prioritari, risparmio e solo per ultimo ad aperitivi e cene fuori.

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Per riassumere il quadro sopra esposto, possiamo dunque dire che, indipendentemente dalle aree geografiche, è il settore dei beni voluttuari (aperitivi, cene etc..) quello che ha registrato una maggiore contrazione di acquisto, seguito dal settore dei beni prioritari (tecnologie, viaggi e cultura) e infine da quello dei beni essenziali (cibo, salute, bollette etc.).

L’ottimismo a metà degli italiani
Gli italiani sono ottimisti a metà: da una prevedono che il fenomeno inflattivo non sia passeggero ma anzi aumenterà ancora in futuro.

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Dall’altra però sono fiduciosi nel ritenere che tra i due e i cinque anni, il fenomeno inflattivo sarà riassorbito e che si ritornerà ai propri comportamenti di acquisto dei livelli precedenti, soprattutto per quanto riguarda i settori del relax e del divertimento.

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