La Bikeconomy e la mobilità sostenibile – parte 2

Tour in bici Alberobello

Intervista a Gianluca Santilli, Presidente di “Osservatorio Bikeconomy”,
socio fondatore e vicepresidente di “SustainAbility Hub”.

2. La Bikeconomy in Italia e in Europa

In alcune realtà urbane l’utilizzo della bicicletta è abbastanza diffuso in altre meno. Esiste una questione geografica o di dimensione delle città?
Il tema va diviso in due parti: l’utilizzo della bicicletta per una mobilità, urbana o interurbana, e quello a finalità turistiche, per raggiungere i piccoli borghi o mete naturalistiche.
In generale, possiamo dire che non c’è, come si potrebbe pensare, una netta differenza Nord-Sud, con un Nord più avanti.
L’utilizzo della bicicletta nelle piccole città diventa quasi indispensabile e se parliamo di borghi tra loro vicini la bicicletta è ideale e consente di godere pienamente l’ambiente naturale e il paesaggio.
Per quanto riguarda invece le città, ci sono realtà al Sud in cui la mobilità funziona bene. Un esempio su tutti è la città di Bari, il cui sindaco è stato bravo a rendere la città, peraltro caotica e con quartieri anche un po’ difficili dal punto di vista della sicurezza, molto fruibile. Grazie anche a questi tipi di interventi legati alla mobilità sostenibile, Bari è diventata una delle più attrattive a livello italiano.
Possiamo quindi dire che l’uso della bici in Italia è a macchia di leopardo; le città emiliane sono per definizione quelle che fanno più uso della bici; Bologna sta introducendo i 30 km orari; Milano ha già fatto un Biciplan che riguarda tutta la sua provincia e che diventerà, se attuata, uno dei luoghi più ciclabili a livello europeo. Roma invece sta cercando solo adesso, e con molta fatica, di varare un Biciplan cittadino.
Dunque non c’è un gap che taglia l’Italia del Nord a quella del Sud ma problematiche e capacità legate alle politiche delle singole amministrazioni. Credo che su questo tema sarebbe necessario un intervento a livello politico centrale che dia delle linee guida univoche per l’intero territorio nazionale.

CAMBIO Biciplan Milano

CAMBIO Biciplan Milano

C’è anche un aspetto culturale legato alla bicicletta, sia dal punto di vista personale, sia dal punto di vista sociale, non essendo la bicicletta in Italia uno “status symbol”.
Ricordiamo che a livello europeo anche le Istituzioni della UE hanno considerato prioritario l’utilizzo della bicicletta. Il 16 febbraio scorso il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che sollecita Stati membri e Commissione a spingere sull’utilizzo della bicicletta, il cui ecosistema vale 500 miliardi.
Le grandi città europee, da tempo, hanno attivato un tipo di mobilità che considera la bicicletta decisiva nella inter-modalità del trasporto urbano.
Su questo tema l’Italia siamo molto indietro e ne risente soprattutto la sicurezza stradale. Abbiamo il triste primato di oltre tremila morti l’anno. È chiaro che una mobilità sostenibile andrebbe direttamente a ridurre quelle drammatiche cifre e i relativi i costi. I morti e gli incidenti costano 16 miliardi l’anno. Perciò è indispensabile che l’Italia si mobiliti rapidamente per ridurre il dramma e il costo che ne consegue.
In Europa non si pensi solo ad Amsterdam o Copenaghen. Tutte le grandi metropoli, a cominciare da Londra, Parigi Madrid e Berlino, da anni hanno scelto la mobilità sostenibile, riducendo drasticamente l’uso dell’auto privata, grazie anche a penalizzazioni economiche specifiche.
La riduzione dell’uso privato dell’automobile è una delle necessità per rendere la mobilità sostenibile. Ovviamente puntare sulla bicicletta significa anche creare un sistema di infrastrutture che ne renda sicuro l’utilizzo. La sicurezza è un punto centrale della mobilità con la bici, visto che tanti non la utilizzano per paura.

bologna bike sharing

Bologna Bike Sharing.

Dunque un manager può utilizzare la bicicletta per andare a lavoro?
Una manager “deve” utilizzarla per andare a lavoro. In Italia un manager che si sposta in bicicletta è considerato un marziano; a Londra un manager mette la sua bicicletta, che spesso è anche di pregio, perché sostituisce l’auto e diventa status symbol, dietro la scrivania.
Ecco il salto culturale che è indispensabile che noi facciamo.

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Biciclette a Trieste da Corriere Web Sezioni

(a cura di G. Valleriani)