Il Clima ha cambiato il Business

La ricerca di Rolando Polli, antesignano della sostenibilità

Dopo decenni di dibattito e forti contrasti su effetti e cause, la riconversione del “sistema pianeta” in chiave di sostenibilità è un dato accertato e accettato.

Nel 2015 Rolando Polli ebbe il merito di delineare un quadro sintetico e aggiornato sullo stato dell’arte del riscaldamento climatico e delle emissioni inquinanti, mettendo in evidenza le ripercussioni nei diversi settori della realtà residenziale e produttiva. La parabola che dal carbone al petrolio ci porta all’elettrico sembra ormai delineata, già in questo studio antesignano, che ancora oggi ha il merito di darci uno scenario lucido di come il cambiamento energetico, dai fossili fino alle energie naturali, stia rivoluzionando tutti i settori dell’economia e della vita sociale.

CO2 E RISCALDAMENTO CLIMATICO: UNA BATTAGLIA

James Hansen, padre teorico del riscaldamento climatico, e con lui anche la Nasa sostengono da sempre che la concentrazione di alcun gas nell’atmosfera – anidride carbonica (C2), metano (CH4) e ossido di diazoto (N2O) – siano le cause del famoso effetto serra, producendo dunque un riscaldamento climatico progressivo del nostro pianeta, che altera inesorabilmente gli equilibri del sistema naturale. Da qui catastrofi naturali – tempeste, alluvioni e siccità – che oltre alla distruzione di abitat naturali, hanno impatto disastrosi anche sull’economia dei paesi. Dati insindacabili mostrano un innalzamento del livello del mare di 20 cm dal 1901 al 2010.

come cambia il clima cambia il business

RENDERE COSTANTE L’UTILIZZO DELL’ENERGIA RINNOVABILE

Fino a qualche anno fa il grande problema delle energie rinnovabili – da eolico e da fotovoltaico – riguardava il tema della continua del servizio, in pratica della prossimità di poter stoccare questa produzione per averla anche quando non c’è più sole e vento a produrla. Secondo lei è rimasto il problema, che potrebbe costituire un grande ostacolo al pieno sviluppo dell’energia pulita?

LA GENERAZIONE ELETTRICA

Polli non esita a dare subito l’indirizzo dell’evoluzione delle fonti energetiche e a tal fine parla di “generazione elettrica”, intendendo proprio quello sforzo combinato per muoversi senza esitazione verso il pieno e consolidato utilizzo dell’energia elettrica. Anche se molte questioni restano ancora aperte.

Centrale è quella delle fonti da cui si genere l’energia elettrica. I dati evidenziati da Polli riguardano il 2015; il loro interesse è riferito al fatto che l’analisi è a livello mondiale e che configurano comunque una tendenza decisa nella composizione delle fonti di produzione dell’elettricità. “I tre grandi fossili (petrolio, gas e carbone), che sono anche i tre gradi emettitori di CO2, contribuiscono tra il 76% (UE) il 96% (Cina) dell’intero consumo energetico. Questa percentuale – evidenzia Polli – nel breve periodo potrà ridursi, ma certo non azzerarsi, anche perché al loro utilizzo sono associati ingenti impianti di produzione e distribuzione che sono una fetta considerevole del PIL e della ricchezza nazional- Il resto delle fonti sono le rinnovabili “classiche” (idroelettrico), “nuove” (eolico e solare) e “miste” (bio masse), oltre al nucleare he è da considerarsi una fonte pulita”. Polli sottolinea che per la sua natura derivata, l’elettrico ha sempre una fonte primaria di generazione e ricorda che il 100% del nucleare e il 90% del carbone sono utilizzati per la generazione dell’energia elettrica.

mix generazione elettrica 2019

RENDERE COSTANTE L’UTILIZZO DELL’ENERGIA RINNOVABILE

L’auspicio, per Polli, è quella di riuscire a produrre sempre più energia elettrica da fonti che non abbiano emissioni di CO2, dunque ad una riduzione costante e progressiva dell’energia fossile. E comunque Polli ricorda che ci sono ancora delle criticità da affrontare per poter sfruttare al meglio la produzione delle fonti di energia rinnovabili (da eolico e da fotovoltaico), prima fra tutte la “continua del servizio”, riuscire cioè a poter stoccare questa produzione da fonti naturali (sole e vento) in modo da averla disponibile in maniera continuativa e costante.

L’EFFICIENZA ENERGETICA SIGNIFICA RIDUZIONE DI PRODUZIONE DI ENERGIA

L’efficienza energetica è un’altra questione centrale, perché il risparmio equivale a una minore produzione di energia, quindi c’è un rapporto inversamente proporzionale tra loro: più efficienza energetica meno produzione di energia.

L’IEA (International Energy Agency/OCSE) – ci ricorda Polli – ha calcolato che l’effetto dei risparmi energetici in 11 importanti paesi – inclusi Stati Uniti, Giappone e i Big Four in Europa – è stato pari a 1.337 Mtoe (milioni di tonnellate di petrolio equivalente) nel 2011, maggiore del consumo totale di qualunque combustibile negli stessi 11 paesi.

L’efficienza energetica ha un forte impatto nei consumi residenziali, con elettrodomestici a basso consumo, con finestre e serramenti efficienti, cappotti isolanti e nuove caldaie performanti. Ma anche il comparto pubblico può significativamente operare in questa direzione, come per esempio nel campo dell’illuminazione con la rivoluzione LED. Polli anticipa nel 2015 quelle che sarebbero state le direttive europee e italiana in materia di “efficientamento energetico”, che ha dato modo di far ripartire l’economia dopo la crisi generata dalla pandemia e gli orientamenti delle direttive europee e del Pnrr del 2021.

LA CULTURA DELLA SOSTENIBILITÀ

Polli ci ricorda che lo sviluppo verso una società sostenibile dipenderà da quanto celere sarà l’innovazione per favorire un cambiamento strutturale di un sistema produttivo, nato “fossile”, verso uno “sostenibile”.

Il merito di questo libro è di darci un chiaro e sintetico quadro a livello mondiale delle questioni aperte per costruire una società realmente sostenibile, consapevole del fatto che tra queste – tra scienza e politica – quella culturale rimane la base per una trasformazione che parte proprio dai comportamenti, consapevoli e appropriati, di ciascuno di noi.

©mgresearch2023